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  • 17 giu 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Molto spesso quando ci viene chiesta una consulenza, la preoccupazione principale riguarda la resistenza della resina.

Questo materiale viene utilizzato in ambienti residenziali, retail, uffici e industria.

Nel campo industriale, può essere applicata sia nelle zone adibite a magazzino, negli uffici e in corrispondenza delle aree di produzione.

Il grado di resistenza dipende dalla scelta dei materiali e dalla posa. La resina viene stratificata, fino a raggiungere lo spessore deciso in fase di progettazione dell'intervento. E' infatti fondamentale valutare attentamente sia il tipo di sottofondo presente sia gli stress a cui il nuovo pavimento in resina verrà sottoposto.

Le informazioni preliminari e il sopralluogo ci permettono di determinare quale tipo di pretrattamento eseguire (una fresatura piuttosto che una levigatura), che tipo di resina applicare (metacrilata, espossidica, poliuretanica) e il ciclo di posa più adatto.

Generalmente le resine utilizzate nel reparti produttivi, hanno alta resistenza chimica, meccanica, agli acidi (in fase preliminare si valutano anche i tipi di liquidi con cui il pavimento può entrare in contatto), alcali, alte e basse temperature (ad esempio in aree con forni o celle frigo).

Le problematiche che possono sorgere in seguito ad una posa non corretta possono essere bolle, crepe, resina in distacco..

Per questo è importante affidarsi a posatori esperti e sicuramente non al fai da te.

Quindi, sì, la resina è un materiale estremamente performante, adattabile a quasi tutte le superfici ed estremamente resistente. L'importante è affidarsi ad un professionista per ottenere superfici durevoli.

 


La resina è un materiale idrorepellente, va quindi a fare da barriera impenetrabile tra l'umidità/l'acqua presente nell'ambiente e il substrato, che può essere di diverso tipo (piastrelle, calcestruzzo ecc).

I problemi possono sorgere quando l'umidità non è un fattore esterno, come quello dato da lavaggi frequenti del pavimento o da fenomeni atmosferici, bensì nel momento in cui la resina viene posata su un substrato con presenza di umidità di risalita, che proviene quindi dal fondo stesso.

Questo può succedere quando il substrato, ad esempio, in calcestruzzo è sprovvisto di barriera al vapore, ovvero un foglio in polietilene posto tra la massicciata e il getto e che scongiura il problema della possibile umidità di risalita.

Nel caso di un calcestruzzo di nuova posa, è importante anche che sia maturo e ben asciutto prima del rivestimento in resina in quanto se al di sotto di questo è presente dell'umidità che risale, si andranno a formare bolle con successivo deterioramento, frattura e distacco del rivestimento.

Nel caso in cui il pavimento esistente sia sprovvisto di barriera a vapore, c'è comunque una soluzione.

Una volta abraso lo strato superficiale, viene fatta una "rasatura in resina", ovvero ne viene applicato uno strato sottile prima del ciclo di posa scelto, questo strato fungerà da barriera al vapore.

E' importante che venga eseguito un attento controllo del pavimento esistente ed adottare questa soluzione affinché la posa della resina sia possibile in tutta sicurezza.


In ogni ambiente produttivo arriva il momento in cui si presenta la necessità o la volontà di ristrutturare o sistemare una o più aree dello stabilimento. I motivi che portano a questo possono derivare dall'elevato grado di usura della superficie che in alcuni casi può diventare fonte di pericolo per i lavoratori (presenza di buche, perdita delle proprietà di antiscivolo ecc); necessità di un ampliamento; il cambio della destinazione d'uso dell'ambiente oppure un acquisto/cambio di macchinari.

In ogni azienda è fondamentale prendere in considerazione le difficoltà che comporta un'interruzione della produzione. Per evitare di "fermare" un reparto, solitamente si tendono a posticipare il più possibile gli interventi di manutenzione, fino a quando non diventa "un'emergenza".

La prima soluzione a cui si pensa spesso è quella di un rifacimento totale, rimuovendo il rivestimento presente, ormai deteriorato e posando una nuova pavimentazione.

Questa non è sicuramente la soluzione più vantaggiosa. Bisogna infatti considerare i costi per il lievo e lo smaltimento del vecchio pavimento e che i tempi di realizzazione della nuova superficie si allungano. Inoltre ciò comporta necessariamente il fermo della produzione.

Noi proponiamo rivestimenti in resina per i quali non è necessario rimuovere il pavimento preesistente. Alcuni dei nostri materiali, ad esempio la nostra resina Duracon System, può essere calpestabile già dopo 2 ore dall'applicazione. Ha, fin da subito, un'altissima resistenza chimica, meccanica e termica, ideale per tutti i reparti produttivi; è antiscivolo e facilmente sanificabile, ottima quindi in tutte le aziende in cui vengono lavorati gli alimenti e non solo.

In base alle esigenze del cliente possiamo anche provvedere, in concomitanza con le opere di rivestimento della pavimentazione, alla fornitura e posa del sistema di drenaggio così da offrire un servizio più completo possibile.

Al fine di ridurre al minimo i disagi per la produzione, le lavorazioni di rivestimento possono essere:

✔️ Suddivise in lotti

✔️ Effettuate in orario notturno

✔️ Effettuate nei weekend

✔️ Effettuate nei momenti di stop nei periodi estivi o invernali

Realizzazioni

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