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Il settore agro-alimentare rappresenta un comparto industriale importantissimo per il nostro paese, fonti ministeriali rivelano che il valore di questo settore si attesta attorno al 15% del PIL nazionale. Il settore rappresenta inoltre una delle punte di diamante del Made in Italy. All'interno di esso, I prodotti ed i processi aziendali sono molto diversificati, così come lo sono le esigenze che ne scaturiscono.



Ecco perché:

Negli ultimi decenni sempre più aziende alimentari scelgono di utilizzare le resine RPM Italia per i propri pavimenti e rivestimenti, preferendole a soluzioni più tradizionali come piastrelle, pvc, cemento o calcestruzzo.

La resina è ottima per pavimenti, pareti, vasche, serbatoi e sale macchine, ecco perché:


  • Prodotto certificato e pienamente conforme alle più recenti normative sanitarie

  • Standard igienici superiori grazie all'azione certificata di ioni d'argento

  • Sistemiamo le pendenze oppure creiamo sistemi di drenaggio liquidi

  • Sanificazione (sia meccanizzata che manuale) veloce e completa

  • Nessuna demolizione del pavimento e/o rivestimento già esistente

  • Incomparabile resistenza a shock termici, agenti chimici ed usura.

  • Eventuale rilascio di polizza assicurativa sulla durata della pavimentazione

  • Fermi di produzione minimi grazie alla nostra squadra di posatori altamente specializzata.


Perchè scegliere RPM Italia?


RPM Italia ha un'esperienza pluridecennale nel campo della produzione e della posa di pavimenti e rivestimenti in resina.

Abbiamo realizzato soluzioni ad hoc per cantine, aziende ittiche, salumifici, caseifici, aziende agricole, conserviere, grande distribuzione, vendita al dettaglio.

Siamo specializzati nell'ambito di attività industriali e commerciali.




Cosa ti offriamo?


  1. Sopralluogo e analisi tecnica gratuita.

  2. Preventivo senza impegno.

  3. Esperienza e Know-How consolidati e pluridecennali.





Chiamaci al numero 0444-503125, manda una mail a marketing@rpm-italia.it o lasciaci un messaggio sul nostro sito rpm-italia.it







  • 17 giu 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Molto spesso quando ci viene chiesta una consulenza, la preoccupazione principale riguarda la resistenza della resina.

Questo materiale viene utilizzato in ambienti residenziali, retail, uffici e industria.

Nel campo industriale, può essere applicata sia nelle zone adibite a magazzino, negli uffici e in corrispondenza delle aree di produzione.

Il grado di resistenza dipende dalla scelta dei materiali e dalla posa. La resina viene stratificata, fino a raggiungere lo spessore deciso in fase di progettazione dell'intervento. E' infatti fondamentale valutare attentamente sia il tipo di sottofondo presente sia gli stress a cui il nuovo pavimento in resina verrà sottoposto.

Le informazioni preliminari e il sopralluogo ci permettono di determinare quale tipo di pretrattamento eseguire (una fresatura piuttosto che una levigatura), che tipo di resina applicare (metacrilata, espossidica, poliuretanica) e il ciclo di posa più adatto.

Generalmente le resine utilizzate nel reparti produttivi, hanno alta resistenza chimica, meccanica, agli acidi (in fase preliminare si valutano anche i tipi di liquidi con cui il pavimento può entrare in contatto), alcali, alte e basse temperature (ad esempio in aree con forni o celle frigo).

Le problematiche che possono sorgere in seguito ad una posa non corretta possono essere bolle, crepe, resina in distacco..

Per questo è importante affidarsi a posatori esperti e sicuramente non al fai da te.

Quindi, sì, la resina è un materiale estremamente performante, adattabile a quasi tutte le superfici ed estremamente resistente. L'importante è affidarsi ad un professionista per ottenere superfici durevoli.

 


La resina è un materiale idrorepellente, va quindi a fare da barriera impenetrabile tra l'umidità/l'acqua presente nell'ambiente e il substrato, che può essere di diverso tipo (piastrelle, calcestruzzo ecc).

I problemi possono sorgere quando l'umidità non è un fattore esterno, come quello dato da lavaggi frequenti del pavimento o da fenomeni atmosferici, bensì nel momento in cui la resina viene posata su un substrato con presenza di umidità di risalita, che proviene quindi dal fondo stesso.

Questo può succedere quando il substrato, ad esempio, in calcestruzzo è sprovvisto di barriera al vapore, ovvero un foglio in polietilene posto tra la massicciata e il getto e che scongiura il problema della possibile umidità di risalita.

Nel caso di un calcestruzzo di nuova posa, è importante anche che sia maturo e ben asciutto prima del rivestimento in resina in quanto se al di sotto di questo è presente dell'umidità che risale, si andranno a formare bolle con successivo deterioramento, frattura e distacco del rivestimento.

Nel caso in cui il pavimento esistente sia sprovvisto di barriera a vapore, c'è comunque una soluzione.

Una volta abraso lo strato superficiale, viene fatta una "rasatura in resina", ovvero ne viene applicato uno strato sottile prima del ciclo di posa scelto, questo strato fungerà da barriera al vapore.

E' importante che venga eseguito un attento controllo del pavimento esistente ed adottare questa soluzione affinché la posa della resina sia possibile in tutta sicurezza.

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